giovedì 1 dicembre 2011

Cronache Cinesi - Una mattina in piazza.

Dunque, dal momento che mi è stato fatto notare che in questi miei post riguardanti l'esperienza in Cina io non stia affatto invogliando le persone ad andarci, ho deciso che questo nuovo aggiornamento riguardante la Terra di Mezzo sarà incentrato su un aspetto che ho trovato estremamente bello.
Quando, nel post precedente, parlavo della mentalità dei cinesi, facevo riferimento ad ogni sua forma. Quello che voglio trattare adesso è l'aspetto riguardante il loro atteggiamento mattutino.
Stefano, un veterano della Cina e della Pratica, una sera dal Porcaro ci aveva accennato vagamente le attività mattutine dei cinesi. Lì per lì, sebbene alcune cose come la pratica del Tai Chi non giungessero nuove, sono rimasta un po' perplessa dal momento che, dopo 2 settimane, mi ero fatta un'idea dei cinesi che non andava a combaciare con queste affermazioni.
Per poter testare in prima persona questa cosa una mattina io e la Manu abbiamo deciso di andare a vedere con i nostri occhi che cosa, effettivamente, succedesse in piazza alle prime luci dell'alba.
Con uno sforzo sovrumano, nel giorno di riposo, abbiamo puntato la sveglia alle 5 (va bene, vista la proibizione di far partire il mio allarme per i bombardamenti - leggasi sveglia - è stata la Manu a mettere la sua musichetta soft e tranquilla per svegliarci).
In questa mattina che preannunciava l'ennesima giornata di sole ci siamo incamminate verso la piazza principale di Dengfeng.
La prima cosa che ho notato, dopo il fatto che il Colonnello fosse già (ancora?) aperto così come il Porcaro e che il negozio lì vicino che fino alla sera prima era un cantiere fosse bello che in ordine, è stato il silenzio. Niente strombazzamenti folli, niente urla, nulla, pace.
In quest'atmosfera irreale abbiamo camminato parlando del più e del meno quasi sussurrando per non rompere il silenzio della città.
Arrivate in piazza quello che si è palesato ai nostri occhi era veramente straordinario.
Il luogo era pieno zeppo di persone fino a dove riuscivamo a vedere. La maggior parte stavano ballando a coppie, in un angolino c'erano i balli di gruppo. La musica, emessa da una sola cassa collegata ad un mangianastri, si diffondeva bene o male in tutta la piazza pur non essendo ad un volume altissimo. E tutte quelle persone, perchè erano davvero tantissime, ballavano in silenzio e quasi senza emettere rumore. Che poi a pensarci adesso sembra quasi impossibile il fatto che non ci fosse caos e che parlare a bassa voce dava l'impressione di essere una cosa fin troppo rumorosa. Eppure era così, era la rappresentazione della quiete.
I balli di gruppo seguivano anch'essi la musica della cassa e, contrariamente a quelli che sono i balli qua in occidente, erano molto calmi e lenti.
Quello che sorprendeva era vedere sì moltissime persone dalla mezza età in su, ma anche molti giovani.






Più in là c'erano i gruppi che giocavano a volano, chi a coppie e chi in gruppo (con la versione alternativa dell'uso dei piedi al posto delle racchette).


Abbandonando questa prima parte della piazza ci siamo avviate verso la vera e propria zona centrale, quella dove la prima sera eravamo andati a bere una birra tutti insieme alle varie bancarelle presenti, mentre di giorno torna ad essere una normalissima piazza.
Durante il tragitto abbiamo visto vari gruppi di persone che suonavano quella che ho pensato fosse musica tradizionale (suonata, ovviamente, con strumenti tradizionali). Gruppetti di 5/6 persone sedute intorno ad un tavolo con gli spartiti e tutto quanto che quando ci hanno viste interessate ci hanno invitate a sedere ed ascoltare. Con il senno di poi, dopo il primo fantastico ed emozionato impatto, devo ammettere che le melodie risultavano vagamente cacofoniche.





Poco più avanti c'era chi giocava alla dama cinese, ma quello che più ci ha lasciate perplesse è stato vedere chi si stava esercitando nella calligrafia.
In pratica maneggiavano questi enormi pennelli che avevano la punta in spugna e, sfruttando la favorevole composizione del suolo formato da piastrelle quadrate, scrivevano seguendo i testi di qualche libricino. I pennelli erano immersi in un rivolo d'acqua lì vicino per poter essere scambiati al momento opportuno.
Penso che questa sia stata effettivamente l'attività più affascinante tra tutte.








Infine, risalendo le scale ed arrivando finalmente alla piazza vera e propria, abbiamo incontrato i vari gruppi che praticavano Tai Chi. Erano diversi ed ognuno capitanato da una o due persone, anche giovanissimi.







In mezzo a tutto questo c'erano anche esempi di gioventù che mai avrei sospettato di vedere.


Questo quello che accade di prima mattina in Cina (perchè Dengfeng non è l'unica oasi felice dove accadono queste cose).
Verso le 8 abbiamo deciso di far ritorno alla Scuola ed insieme al nostro viaggio a ritroso la città ha ricominciato a vivere i suoi ritmi normali fatti di traffico, caos e rumore.

4 commenti:

  1. Bellissime foto Sere, hai scritto benissimo questo post!!! :)

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  2. Grazie Feffa :)
    è che in realtà è veramente difficile descrivere quello che c'era in piazza...quasi assurdo :)

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  3. Se non ci fossero le foto a testimoniarlo penserei che stavi sognando...Incredibile!

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  4. sì sì...
    ho anche un video che rende ancora di più l'idea ma è troppo pesante da caricare con la chiavetta internet...
    magnifico :)

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