sabato 23 giugno 2012

mercoledì 20 giugno 2012

Di punti d'arrivo e saluti.

Oggi è finita un'esperienza.
Un'esperienza iniziata il 19 dicembre 2011.
Sto parlando del mio stage all'URP.
Su questo stage si possono dire moltissime cose. Ok non era pagato, ok i buoni pasto erano una miseria per la zona in pieno centro.
Ok.
Ci sono arrivata grazie ad una segnalazione di una persona che negli anni dell'università mi ha aiutata in molti modi e che mi ha offerto questa possibilità che io ho deciso di accettare dicendo "tanto per stare a casa a girarmi i pollici tanto vale che faccia qualcosa".
Il ruolo dell'URP l'avevo studiato sul manuale di Comunicazione Pubblica quando avevo dato l'omonimo esame in università. Ma nella comunicazione, si sa, si studia la teoria, si studia la metacomunicazione. Nessuno t'insegna veramente come fare le cose. Nessuno ti dice veramente che cosa, nello specifico, poi dovrai fare.
Qualunque cosa la si può imparare solo con l'esperienza, è inutile provare ad affermare il contrario.
L'URP comunica con il cittadino le attività dell'ente del quale fa parte. In sintesi. Però dietro c'è molto più lavoro.
Quello che ho trovato lì non è stata solo l'esperienza lavorativa. Ho trovato l'esperienza di/in molte altre cose.
L'esperienza di un lavoro nella pubblica amministrazione. Non sono tutti cani i dipendenti pubblici. Non lo sono affatto e i dipendenti dell'URP ne sono la prova. Che siano poi l'eccezione che conferma la regola non posso dirlo con totale certezza, ma quel che so è che ho trovato persone preparate, motivate, che fanno e sanno fare il proprio lavoro, che vanno anche oltre ai propri compiti quando aiutano il cittadino a trovare le risposte che cerca anche se ha sbagliato ufficio al quale chiedere. Le risposte sono ponderate e mai scontate.
Ho trovato un gruppo unito in grado di collaborare dove le gerarchie ci sono, si conoscono ma non sono imposte e non sono un peso. Ci si può dare del tu, si scherza. E poi chiedono il tuo punto di vista. A te che sei lì da un decimo del loro tempo però chiedono comunque la tua opinione. Così si cresce. Umanamente e professionalmente.
Poi c'erano le altre stagiste. Ma quello che ho visto io era solo un team di lavoro, assunti o no si lavorava insieme e ci si aiutava.
Il lavoro è quella cosa che fai per vivere no? A questo mancava solo lo stipendio perchè per il resto andava bene così. Non credo di essermi mai alzata una mattina dicendo "oddio che palle devo andare a lavoro" mai nemmeno una.
Oggi andandomene mi sono sentita un po' come quando l'estate scorsa sono salita sul pulmino e me ne sono andata dalla Scuola in Cina.
Per chi sa quello che ha significato per me l'esperienza cinese allora immagino che sia abbastanza chiaro il mio stato d'animo.
Non mi resta che ringraziare chi mi ha accompagnata in questo percorso.

venerdì 8 giugno 2012

Voglio fare la gametester come lavoro.

Quando ancora avevo un sacco di tempo da perdere e, di conseguenza, mi annoiavo tantissimo, ho visto per puro caso il trailer di Final Fantasy XIII.
Premesso che la mia esperienza videoludica si è fermata alla PS1 e che, comunque, ho amato Final Fantasy VIII e IX, lo devo ammettere: mi sono totalmente innamorata del XIII nonostante i pareri discordanti. Mentre per altri capitoli della saga (vedi il VII ma anche l'VIII e il X) l'opinione unanime è quella che siano dei veri e propri capolavori, per il XIII ci sono diverse opinioni riassumibili in due categorie e cioè chi lo ama e chi lo odia.
Io rientro nel primo gruppo.
Dal momento che non ho (e tanto meno voglio avere) una tv e, quindi, nemmeno una PS3 per poter "giocare" al XIII mi restava una sola opzione. Vedere su Youtube tutto il walkthrough.
Sì so cosa state pensando.
Ma comunque non è la prima volta che mi metto a guardare video di gente che gioca. Che cosa saranno mai 20 ore di gioco?
Ho trovato un tizio veramente bravo che ha saltato tutti i combattimenti casuali nel gioco riducendo il tutto solo alle parti importanti come i combattimenti con i boss, la parte dove i personaggi si spostano e tutti i vari filmati (quindi era come guardare un film).
Onestamente a me la storia del gioco è piaciuta, magari non complessissima, ma coerente ed interessante...per la trama rimando a wikipedia.
I personaggi sono ben caratterizzati e tra i 6 giocabili i migliori restano Lightning (la badass heroine che si rifà a Cloud del VII), Hope (il ragazzino che durante il gioco ha una mostruosa crescita di caratterizzazione del personaggio) e Fang (altro personaggio con una buona caratterizzazione e che non è intrappolato in uno stereotipo).
Ecco l'unica cosa è il finale in pieno stile Square Enix (ed infatti mi chiedo come l'VIII possa non essere finito in tragedia) che lascia un po' questo amaro in bocca. Poi scopro che c'è il sequel e lo guardo armata di ogni speranza per scoprire che la fine è ancora più drammatica. Infine escono i dlc del XIII-2 e la situazione va peggiorando. Ma che problemi ha la Square Enix con gli happy ending???
Lo so che non ve ne frega niente ma visto che sono due mesi che viaggio tra informazioni sul gioco, amv, fanart, cosplay, walkthrough del sequel sentivo l'impellente bisogno di fare outing su questa cosa!

E se a qualcuno interessasse qua c'è la playlist del fantastico walkthrough che ho visto.