L'elenco potrebbe essere infinito, ma prometto che cercherò di contenere la mia prolissità. Forse.
- Lazy time: pigrizia over 9k
Il più grande ossimoro della vacanza (volendola definire tale) è quella di recarsi là sapendo di essere maltrattati negli allenamenti che in confronto G.I. Jane si sta godendo un picnic, e, nonostante questo, trasformarsi nelle persone più pigre sulla faccia del globo.
E la scusante "eh ma ci alleniamo siamo stanchi" è la balla gigantesca dietro la quale ci nascondiamo quando dobbiamo giustificare la negligenza delle più comuni azioni degli esseri umani.
Come buttare il pattume.
Il pattume andrebbe banalmente preso e buttato nel bidone che si trova esattamente sulla strada che dobbiamo percorrere per andare alla scuola. Ma no. Lasciamolo straripare.
Ci alleniamo, siamo stanchi.
Vogliamo parlare poi del fornelletto elettrico generosamente offertoci da Du per provare a fare il primo caffè prima che il suo non funzionamento facesse insorgere la rivoluzione per la conquista del forno a gas?
Piazzato in stanza sul comodino nella tattica posizione tra i due letti nella speranza che la mattina sarebbe bastato accenderlo per svegliarsi con l'aroma del caffè.
Posizione tattica |
"bè non va."
"no"
"lo portiamo di là?"
"sì dopo"
Dove "dopo" è diventato un momento spazio-temporale di quasi 3 settimane.
Ci alleniamo, siamo stanchi
Fare il bucato.
Allora questa è una faccenda seria, non scherziamo.
Naturalmente l'istinto di sopravvivenza ci portava, nel 2013, a lavare le nostre cose quasi quotidianamente essendo provvisti solo ed esclusivamente di un catino dove poter lavare i nostri amati abiti.
Arrivati al momento topico (nel 2014) di essere in possesso di una lavatrice funzionante che ti scaricava l'acqua lercia dei tuoi vestiti da allenamento sui piedi, naturalmente, la pigrizia si è impadronita dei nostri corpi e il bucato veniva fatto quando strettamente necessario. E generalmente questo momento di panico capitava a tutti quanti nello stesso momento in modo tale da non sapere più dove cavolo appendere i vestiti o nei giorni umidi così la speranza di avere qualcosa di asciutto moriva sul nascere.
Per quanto riguarda le lenzuola. Oh andiamo. Sia quelle che il cuscino diventavano perfettamente puliti non appena rigirati dalla parte opposta. Et voilà! Come nuovi!
- Tuk tuk stop
Il 2014 è stato l'anno della totale indipendenza negli spostamenti. I nostri eroi avevano intrapreso questo lungo ed arduo viaggio già negli anni precedenti tentando di prendere il treno senza intermediari prima e avvalendosi di tattiche da ammaestratori di scimmie per salire su bus e taxi dopo.
Ma nel 2014 è arrivata la svolta. Un piccolo passo per l'umanità un grande passo per i nostri eroi.
Dopo un infruttuoso tentativo di girare a Luoyang conclusosi con la scorta di provviste al centro commerciale e il tentativo di ottenere un caffè, terminato con una crisi isterica da parte mia, ci siamo ritrovati sul bus che ci avrebbe riportati all'incrocio nel bel mezzo dell'inferno di caldo, polvere, clacson e regole stradali bistrattate e liberamente interpretate.
Una volta arrivati lì, il nostro saggio Du, ci aveva detto di avvertire così ci sarebbe venuto a prendere. Ma noi potevamo lasciarci sfuggire l'opportunità di mettere alla prova le nostre tecniche di ammaestramento? No. Corretto.
Così ci siamo lanciati in una contrattazione con l'omino a bordo di un tuk tuk (uno degli ultimi rimasti oserei dire).
L'omino ci ha sorriso per tutto il tempo prima di farci segno di salire a bordo.
Dunque siamo saliti speranzosi che lui avesse capito dove dovessimo effettivamente recarci e fiduciosi che, se non altro, a gesti avremmo potuto indicarglielo noi.
Così il tuk tuk la cui ultima revisione era stata fatta quando la Ford ancora produceva il suo primo modello d'auto e pulito l'ultima volta nel 15-18 è partito a tutta velocità. Ho visto vecchi con il deambulatorie superarci ed insultarci.
Tuttavia il nostro eroe è riuscito a portarci a destinazione sani e salvi deliziandoci, oltretutto, per l'intera durata del viaggio con una canzone della lirica cinese che veniva attivata grazie ad un interruttore tipo quelli delle lampade da comodino ed andava in loop continuo incoraggiato da noi che volevamo sentirlo cantare.
- Colazione
Noi italiani siamo famosi per il nostro gusto culinario e, ovviamente, anche per la nostra cucina rinomata in tutto il mondo.
Poi ci siamo noi, che andiamo nel luogo sperduto e mangiamo qualsiasi cosa. Regola fondamentale per la sopravvivenza: non chiedere MAI che cosa si stia effettivamente mangiando.
La regola numero uno è poi seguita da un paio di postulati che la completano: non guardare MAI dove viene tenuto il cibo, non domandare MAI il perché delle cose.
Ad esempio.
Uno dei lussi principali del 2014 era quello di avere la cuoca che per ogni giorno della settimana ci preparava i pasti diversificati (stiamo parlando di 3 pasti diversi al giorno e diversi da un giorno all'altro...cose che nel 2011 erano pura utopia).
Nonostante questo, la voglia di stupire noi laowai è forte nei cinesi. Quindi le colazioni si trasformavano in un'accozzaglia di cibi diversificati "perché sono buoni".
Voglio dire, a chi non piacciono le patatine fritte? Andiamo non mentite. Tutti le amano.
Quindi non vedo perché privarci di questa meravigliosa pietanza alle 7 della mattina insieme ad una merendina intrappolata in un pallone d'aria e del latte aromatizzato alla mela (così diceva la confezione).
E il caffè, chiaramente.
Nel prossimo post altri meravigliosi aneddoti su noi laowai ormai privi di buon senso.
Nessun commento:
Posta un commento