domenica 16 dicembre 2012

Mal di Cina.

A qualcuno il titolo del post non piacerà. A qualcuno provocherà noia. Altri penseranno "ma basta, ma ancora??".
Ebbene sì. Ancora.
Giuro che me lo sarei tenuta per me...lo giuro. Ma ultimamente è una presenza preponderante nella mia vita.
Sarà che avvicinandosi la fine dell'anno mi ritrovo in quel punto dove sono "a metà" tra il viaggio che ho concluso e quello che vorrei iniziare nuovamente. Non lo so. Fatto sta che in questo periodo sento la mancanza ancor più che nei mesi passati.
Un po', lo ammetto, me le vado anche a cercare quando piazzo su iTunes la playlist che ascoltavo quando ero là. Canzoni che, comunque, non avevano tutto questo effetto su di me fino a qualche settimana fa mentre adesso mi portano flash di momenti casuali del viaggio. Che ti tolgono il fiato.
Sarà la paura di non poterci tornare. Vuoi la mancanza di soldi. Vuoi questa maledetta caviglia che invece che migliorare sembra peggiorare.
Ultimamente sogno tantissimo la Cina. Nel senso letterale del termine. Sta praticamente diventando un topos di tutti i miei sogni.
Solo in questa settimana l'ho sognata 3 volte. E gli altri sogni nemmeno li ricordo.
In uno ero di nuovo là (senza pormi il problema del "come") ed ero felice, felice di essere di nuovo ad allenarmi e felice perchè avrei avuto cose nuove da poter raccontare qua sul blog.
Ed è proprio questa sensazione che mi manca.
Essere felice, di quella felicità che anche la mattina alle 5 quando suona la sveglia ti fa alzare tra mille borbottii ed occhiatacce ai compagni di stanza che parlano (parlano!! alle 5!!), ma sempre con una sorta di pace nel cuore.
La felicità che provi nel capire che non hai bisogno d'altro. Quando ti basta andare al bar lì vicino a riesumare un gelato dal fondo del freezer per sentirti soddisfatta e appagata. Quando la routine di ogni giorno non è sinonimo di monotonia, ma di crescita, divertimento, scoperta.
Quando ogni cosa materiale è, davvero, superflua. C'è internet? Va Facebook? Ho controllato le mail? Ma chissenefrega!
Non è che io possa esattamente definirmi infelice qua e adesso...ma di sicuro potrei associare alla mia persona termini come insoddisfatta, inquieta, irritabile, indefinita.
Sì sì...lo so...dovrei cercare la mia dimensione anche qua. Ma converrete con me che non sia esattamente facile farlo quando ogni cosa sembra remare contro, tra valori e priorità sovvertiti, tra "non sei la persona che cerchiamo" e "mi dispiace ma vedo che hai esperienza in un altro campo e non questo" o semplici silenzi.

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