martedì 4 maggio 2010

Volere è potere.

Questo post ha molto da far riflettere e da insegnare, a parer mio.
Perchè forse, e sottolineo il forse (con fare ironico), fino a quando non sarò contagiata da un ragno radioattivo e dotata, quindi, di superpoteri potrei anche concedermi il lusso di non vendere un pezzo di anima ogni volta che mi viene affibbiato un incarico o cose simili.
Ad esempio potrei smettere di pensare che ho lasciato a metà un lavoro solo perchè erano finite le ore del contratto e non mi era concesso lavorare gratis (sebbene io abbia chiesto di poterlo portare a termine ugualmente. Astuta ragazza.).
Oppure potrei evitare di continuare a pensare che ad ogni persona sia giusto concedere almeno 2 possibilità (o 3 o 4 o 5 o 6 o 7 o 8 o....) perchè ci sono quei muri che se ci prendi una facciata non è che decidano di incrinarsi per pietà. No, muri sono e muri restano. Anzi magari ti fanno cadere qualche mattone in testa tanto per aggiungere la beffa al danno.
Sì forse bisogna rivedere un momento questa questione dei limiti.
E last but not least cominciare ad avere un minimo di cinismo (sacrosanto cinismo!) e fare economia delle persone (come mi disse Cat qualche tempo fa).
Il principio è semplicissimo: mettiamo che si voglia calcolare il "profitto" del frequentare una persona.
Allora, come si sa, la formula per calcolare i profitti è π= Rt - Ct
Quindi se i miei Rt (Ricavi Totali) sono il beneficio che mi porta questa persona come il semplice stare bene insieme, parlare, riuscire ad avere discussioni costruttive eccetera eccetera, i miei Ct (Costi Totali) saranno, invece, dati da Cf (Costi Fissi) come il cercare questa persona, ascoltarla.... e Cv (Costi Variabili) come il trovarsi a dover spiegare millemila volte la stessa cosa nella speranza di essere capita, doversi giustificare per motivi senza senso eccetera...
Allora, se i miei Ct saranno superiori ai miei Rt per un tempo eccessivamente lungo forse, "e sottolineo il forse (con fare ironico)", sarebbe il caso di mandare bellamente a quel paese questa persona. Perchè la mancanza di profitti (e la conseguente presenza di perdite) non porterebbe al fallimento dell'azienda di turno, ma magari ad un mio collasso nervoso.
Oh!! Aspetta...questa cosa mi pare di averla già vista...

5 commenti:

  1. Ma volevi lavorare gratis??
    Però dai, il cinismo no...Io la starei cercando ancora la mia strada, ma credo che non passi di lì; e non è che legnate non ne abbia prese (più che altro me le sono date da sola).

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  2. In mia difesa potrei dire che volevo finire un lavoro iniziato quando ancora mi pagavano (e sarebbe stata questione da poco finirlo...) mi disturba il principio di aver lasciato incompleto un lavoro -_- (in risposta: sì volevo lavorare gratis :P)
    bè ma questa formula del profitto mi sembra semplice e lineare...e anche un po' cinica in effetti, però con certe persone, veramente, altro non si può fare...insomma alla centesima volta che cerco di spiegare una cosa poi mi stufo anche io!

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  3. Per carità, se ti stufi è assolutamente legittimo abbandonare la presa, e anche prima della centesima volta. A volte bisognerebbe ascoltarsi un po' di più anche in questo; forse prima della centesima volta, alla quale ti sei stufata, ce ne sono state altre cinquanta in cui hai dato "seconde chances" solo perchè pensavi di doverlo fare, e non perchè lo volessi veramente...forse dovevi tagliare già lì?

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  4. "doverlo fare" eh....a ripensarci in effetti il più delle volte è andata proprio così....argh!!

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