Vagabondando.
Nei miei pensieri come al solito, s'intende.
Realizzo che giovedì mi laureo. Tra pochissimo, tra 4 giorni.
Ripensando ai primi anni di università ancora non ci credo. Ripenso a tutte le volte che ero sull'orlo del mollare tutto perchè "no, non ce la faccio" perchè mi sembrava un obiettivo troppo lontano per me. E ora mancano 4 giorni. 12 minuti di discussione per far finire quest'avventura.
Mi sale vagamente quella sensazione di agitazione che ti attanaglia lo stomaco e ti crea il vuoto. Che a volte penso sia quasi solo la paura di veder finire tutto piuttosto che il dover affrontare la discussione davanti alla commissione.
D'altronde per adesso non sono ancora integrata nella nuova università. Il corso è fantastico (anche se sto già pensando di essermi cacciata in qualcosa di più grande di me visti i miei esami in inglese e l'ormai conosciuto rapporto conflittuale con codesta lingua, ma avrò tempo di cominciare a sbattere la testa sul muro a gennaio), ma non è la "mia" università, non c'è la "mia" gente, non ci sono i "miei" ritmi. Sarà questione di far passare il tempo? Probabile, fatto sta che mi sento totalmente fuori luogo.
Poi questo è il periodo dei cambiamenti: nuova università, nuova casa quindi nuovo modo di vivere. Ed infine nuove consapevolezze. Aver scritto la tesi sulle Arti Marziali mi ha fatto riflettere ancora di più su quel che vuol dire Praticare. La nuova Scuola ed i miei nuovi Compagni, la mia nuova Famiglia, mi hanno fatto capire quanto sia ancora più profondo e radicato in me questo "amore" ed ogni giorno che passa media sempre di più quel che faccio e non parlo solo del tempo che dedico a questo che ormai è diventato un appuntamento praticamente fisso ogni sera (e sottolineo come questo non sia un obbligo in alcun modo), ormai per me è naturale partire la mattina con la mia sacca e sto male se per qualche motivo parto con una tracolla normale perchè per qualche appuntamento non riesco ad arrivare in tempo all'allenamento e sono quindi costretta a saltarlo. Ormai è una necessità, non è il mio fisico a chiedermelo, è la mia mente, quasi potrei dire il mio cuore. Io devo Praticare.
Le interviste fatte per la tesi mi hanno aiutata a conoscere i miei compagni, a vedere con i loro occhi quel che vedo anche io e sapere che non sono da sola, ma soprattutto mi hanno fatto riflettere su alcuni aspetti della Pratica che magari avevo lasciato lì al margine ed ora, invece, diventano centrali nei miei pensieri. Per migliorare me stessa, per essere migliore anche per gli altri.
Se solo potessi riporterei qua tutto il capitolo sulla ricerca svolta solo per far leggere anche a voi i frammenti delle interviste e regalarvi un pezzo del mio mondo, di questo fantastico mondo che sono le Arti Marziali e che tante volte ho cercato di spiegare (specialmente nel vecchio blog) sicuramente non riuscendoci del tutto. Vorrei regalare a chi non Pratica una visione diversa delle cose e con questo non pretendo di affermare che questo mondo sia migliore di altri, non mi permetterei, ma di sicuro per me è diverso, è "altro". Quando faccio qualcosa nel mondo reale lo faccio prima come Praticante e poi come abitante della realtà. Mi sento quasi scema ad affermarlo.
Famiglia, Impegno, Apprendimento, Disciplina, Devozione, Passione, Sacrificio, Completezza. Questo è il mio mondo.
Quindi è ora di mettere da parte la paura. La paura di qualsiasi cosa: del cambiamento, della fine di un ciclo, del non farcela, nel nuovo, del non essere abbastanza.
Basta così.